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mercoledì 30 aprile 2008

IL PENDOLO DI FOUCAULT di Sghebs


Molti mi hanno chiesto il motivo che mi ha spinto a dare un tale titolo al mio blog, altri mi hanno chiesto cosa fosse questo pendolo...Ecco, leggendo il post di oggi ne saprete di più!!!

Il pendolo di Foucault è il secondo romanzo dello scrittore italiano Umberto Eco, scritto nel 1988. E’ un libro fatto di libri, come tutti i libri di Eco (fatti di libri, e di libri sui libri). E’ un libro complesso. E’ molti libri insieme. E' incalzante come un giallo (Il Pendolo è un giallo!), rigoroso come un saggio (Il Pendolo è anche un saggio!) emozionante come un libro d’avventura, appassionante come un reportage storico, provocatorio e caustico come un pamphlet (è anche questo!), affabulatorio, intrigante, pirotecnico, coltissimo, sofisticato.
L’idea di base del libro è tutt’altro che letteraria. Il nocciolo del Pendolo di Foucault è l’esposizione paradigmatica di una tesi: le aberrazioni della ragione, ancorché affascinanti, generano mostri, e possono risultare terribilmente pericolose.

Per la dimostrazione di questa tesi Eco scrive il Pendolo che, al di là di tutti gli intenti teoretici, è – sia ben chiaro – innanzitutto un romanzo, intessuto attorno ad un formidabile, controllatissimo e calibratissimo plot narrativo. Per dimostrare la tesi di fondo, Eco fa un’operazione semplice: riscrive la Storia Universale! Rilegge parte della storia culturale italiana degli anni '70 e '80, a partire dagli anni cruciali della contestazione, con i suoi fermenti e le sue (ri)scoperte; rilegge l’intera storia dell’occidente nell’ottica del sapere ermetico che, come un’oscura e magmatica trama sotterranea sembra segnare i destini dell’umanità; tesse sotto gli occhi affascinati del lettore una fitta rete di richiami e rimandi letterari, filosofici e culturali che rimangono per gran parte celati al comune lettore (il lettore che non condivide – lector ideale, altro concetto noto ai frequentatori di Eco – la sterminata cultura e la sicura padronanza che di questo magma ha l’autore). Lettore che viene tuttavia travolto nel vortice ipnotico della lettura del Pendolo.

Riassumere la trama de Il pendolo di Foucault è quasi impossibile. Il Pendolo non ha una trama, non ha un tempo e non ha un’azione. E’ la storia di alcuni redattori milanesi, tra gli anni 70 e 80,ma è anche la storia di una colossale mistificazione che, ordita con avventata leggerezza, si trasforma in un inquietante scenario con un epilogo tutto da vivere. Ed è anche la storia di una sola notte di tregenda: quella del 23 giugno 1984 e di una terribile soluzione finale. E infine la storia di un’altra notte: quella del 27 giugno 1984, nella vecchia casa di campagna di uno dei protagonisti, dove tutto viene raccontato, dove tutto sembra finito e dove tutto deve (forse) ancora misteriosamente e ancora minacciosamente cominciare. In tutte queste storie (e in altre che il Pendolo contiene) fanno la loro comparsa con livida livrea di convitati di pietra, una sterminata serie di personaggi, di storie, di miti, di leggende, provenienti da tutto il sapere storico, tutto il sapere cosmico e tutto il sapere ermetico: dai Templari, ai Rosacroce, dai Miti Celtici, ai Culti dell’antico Egitto, dal Santo Graal , ai Vangeli Apocrifi, da Napoleone a Hitler, a Cagliostro.

Il Pendolo è una mirabolante, vertiginosa giostra di evoluzioni, tra misteri celati (o svelati), interpretati (o travisati), tra scienze occulte, società segrete complotti cosmici e… un Piano, il Piano! Quello che tre redattori editoriali si inventano per celia e per noia e che qualcuno prende molto, troppo e troppo pericolosamente sul serio.

Leggendo il Pendolo di Foucault vi si troverà molto più di ciò che è possibile raccontare. Vi si troveranno molti riferimenti e richiami che ciascuno saprà cogliere secondo la propria formazione e secondo la propria esperienza (Dante, Poe, Hammett, Joyce...) e soprattutto ci si divertirà, perché questo è davvero un libro, ancorché ponderoso, da divorare tutto d’un fiato, dalla prima all’ultima pagina. C’è un difetto? Certo. Qualcuno ha scritto che gli manca la leggerezza. Assenza inevitabile e connaturata alla potenza delle suggestioni che emanano dal testo, potenza grave (mai greve), come talvolta deve essere l’Arte. Si consiglia di cercare la leggerezza in Calvino o in Kundera. Ma se si desidera immergervi in qualche ora di puro godimento intellettuale, di divertimento intelligente, assorbente e coinvolgente come solo pochi scrittori al mondo sanno offrire, allora il Pendolo di Foucault del professor Eco Umberto da Alessandria fa per voi.


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L'INFIORATA DI NOTO di Sghebs

La terza domenica di Maggio a Noto (Sr) viene festeggiata la primavera barocca con “L’infiorata di via Nicolaci”.

E' uno spettacolare tappeto di fiori steso sulla via Nicolaci, formato da gigantesche raffigurazioni che prendono forma in un susseguirsi di petali di fiori, dai colori e dalle forme più svariate.

I riquadri realizzati con creatività inventiva e perizia dagli artisti, propongono di anno in anno motivi diversi:religiosi, mitologici, di cultura popolare, inoltre iniziative musicali e di intrattenimento si svolgono nelle chiese e per le vie di Noto.

Vi aspetto allora a Noto il 17-18 Maggio...Non ve ne pentirete!!!!!!!!

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martedì 29 aprile 2008

INTERVENTO DI MARCO TRAVAGLIO AL V2-DAY DI TORINO - PRIMA PARTE - di Sghebs

Ecco a voi l'intervento di Marco Travaglio al V2-Day di Torino.
Il V2-day è stato un successo perché quasi 500 piazze in Italia e all’estero hanno partecipato, perché sono state raccolte 1.300.000 firme in un giorno, perché 120.000 persone hanno ascoltato per sei ore in piedi sotto un caldo estivo economisti, ambientalisti, operai, matematici e anche Beppe Grillo. Ma il V2-day è stato un successo enorme, straordinario soprattutto per la reazione dell’informazione. Per il silenzio dell’informazione.

Più sotto la seconda parte dell'intervento
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Intervento di Marco Travaglio al v2day -Torino-Seconda parte

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domenica 27 aprile 2008

LE PAGELLE DI FORMULA1 di Nino Mauceri


Oggi giornata di grande sport in tv: Calcio, Formula 1, Ciclismo e Tennis. In esclusiva per voi le "spietate" pagelle di Formula1 a cura di Nino Mauceri.

Eccovi le pagelle del G.P. di Spagna di oggi:

Raikkonen 10 Vince dominando alla Schumacher: è primo nelle libere, ottiene la pole, pur con più benzina a bordo rispetto a Massa, e vince il Gran premio ottenendo il giro più veloce. Mostruoso.
Massa 8 Nonostante sia più leggero rispetto al compagno non riesce ad ottenere la pole. Comunque è perfetto e riesce ad eguagliare un record di 6 doppiette con il suo compagno di squadra. In forte ripresa.
Hamilton 5 Lontano nelle libere, nelle qualifiche e un terzo posto un po’ inutile. In crisi?...
Alonso 7 Il più leggero in assoluto non riesce nell’impresa della pole. Spinge troppo forte per la sua vettura. Inizia a sentirsi il disagio per un due volte campione del mondo costretto a lottare per finire la gara.
FERRARI 10 seconda doppietta su 4 gare. Migliora con alcuni aggiornamenti aerodinamici la supremazia della vettura. Interessante il nuovo musetto che aumenta il carico aerodinamico nelle curve.
MC-LAREN 4 Un’altra fotocopia dell’incidente successo a Hamilton alla stessa velocità. Come allora la colpa viene scaricata alla pressione delle gomme. Per il resto rimangono indietro.

Per saperne di più sulla Ferrari e sul mondo della formula1 visitate il sito di Nino Mauceri www.rossimau.altervista.org
Il prossimo appuntamento è per l'11 maggio con le pagelle del G.P. di Turchia

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sabato 26 aprile 2008

I VIDEOGIOCHI E IL FENOMENO DELLA "RIMEDIAZIONE" di Rosalba Di Perna


Che piaccia o no, la “game culture”, la galassia del digitale-tecnologico, cresce in maniera esponenziale. I giochi di ruolo sono cool e quindi fanno tendenza. Sono un modo estremamente affascinante e differente di socializzare, in cui bisogna possedere una grande capacità e voglia di estraniarsi da un contesto per entrare in una dimensione parallela.Ecco perché la forza commerciale dell’industria videoludica è alle stelle, tanto che forse il fatturato complessivo del divertimento elettronico ha superato quello del box office (del resto è di questi giorni l’Opa lanciata da Electronic Arts, editrice di punta dell’ambito dei videogame, per acquisire la Take-Two Interactive Software.

Il mondo elettronico offre continuamente mappe per livelli superiori, spade virtuali disponibili in forma digitale, allettanti e nuovi personaggi che possono ovviamente essere acquistati, per non parlare degli abbonamenti mensili (solo World of Warcraft ne conta circa dieci milioni). Ed ancora, pensiamo alla nuova frontiera della pubblicità personalizzata nei videogames, che apre spiragli a diversi e innovativi modi di comunicazione promozionale.

Il mondo dell’intrattenimento digitale è dunque in continuo divenire. Una volta si pensava che i generi videogame fossero strategici, sportivi, sparatutto, e quindi di dominio prettamente maschile. Ma forse non è proprio così. Anzi, pare che sia pressoché decaduta ogni distinzione di genere e di età. Secondo valutazioni provenienti dagli USA, l’età media del videogiocatore è di circa 33 anni (ed aumenta costantemente il numero dei giocatori ultracinquantenni), e sembra che addirittura le donne giochino più degli uomini. L’esempio eclatante è quello di Final Fantasy VII, pubblicato nel 1997 dalla Squaresoft; ma in generale i giochi di ruolo giapponesi registrano un alto numero di utenze femminili. In linea di massima, le donne sembrano attratte dai giochi di ruolo che danno spazio ai sentimenti, spesso perfino strappalacrime, ma anche quelli in cui hanno luogo triangoli amorosi, dove le eroine muoiono a metà del gioco uccise dal cattivo di turno, dove vi è più spazio per l’esibizionismo e la chirurgia estetica. Differenze e dicotomie sin troppo note ormai a chiunque abbia letto le pagine sul mito della caverna di Platone. Binarismi già superati? Il punto, qui, è se sia possibile che le donne risultino più empatiche degli uomini nei confronti dei loro personaggi. Lo spettacolo che si offre alle spettatrici-attanti è davvero solo un rito che si consuma in un chiasmo tra chi osserva e chi è osservato?

Specchi a parte, l’universo dei giochi di ruolo è molto complicato e interessante. C’è chi infatti crede che essi istighino alla violenza, chi li paragona a nuove forme di stordimento artificiale o di religione (scomodando perfino i miti greci), chi invece ne valorizza la funzione ed il valore estetico, ma c’è anche chi crede che i giochi uniscano la capacità di interazione teatrale a quella creativa ed ancora, all’elemento storico. Studiosi come David Jay Bolter e Richard Grusin, nel loro recente lavoro intitolato Remediation: understanding new media, descrivono il fenomeno dell’incorporazione di un medium in un altro, definendolo “rimediazione”. Il libro parla di una sinergia commerciale, linguistica e tecnologica tra cinema e videogiochi. Sul piano pratico negli ultimi vent’anni gli sceneggiatori hanno preso in prestito dall’intrattenimento digitale alcuni aspetti diegetici, come la logica della ripetizione, del trial-and-error, ma anche aspetti estetici (basti pensare alla grafica). Quest’interscambio non deve affatto sorprendere, in un’epoca in cui del resto i registi convivono con Internet e i videogioco hanno spesso incorporato il linguaggio del cinema, sotto forma di cut scenes (sequenze animate non interattive). Alcun fan più smaliziati, sfruttando le potenzialità del mezzo, possono persino creare un nuovo genere d’artefatti, i “machinima”, cortometraggi animati realizzati usando il “codice” di videogame più o meno famosi.

Il videogame ama dunque sperimentare e rinnovarsi e forse per questo ha così tanto successo. Chi gioca vive inoltre un’esperienza particolare, liberatoria ma nello stesso tempo, paradossalmente, reale. Reale perché si gioca per astrarsi, per liberarsi, per durare dopo la morte, reiterare indefinitivamente la morte, vivere un’altra vita (nella verità delle menzogne), ma non si considera che ci si sta sottomettendo sin-da-subito ad altre regole, quelle del software, appunto. Magari Pierre Bourdieu la chiamerebbe “violenza simbolica”, ma le regole qui sono necessarie, perché si tratta pur sempre di un gioco. Esse servono per delimitare il confine tra vita reale e vita immaginaria dello spazio ludico. Anche se, è il caso di dirlo, è un confine troppo sottile, a volte. La riflessione più giusta da fare a questo punto forse riguarda quindi la realtà reale, dato che realtà e simulazione si mostrano qui non antitetiche, ma semmai complementari.




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giovedì 24 aprile 2008

25 APRILE: FINALMENTE LIBERI di Sghebs

25 aprile : finalmente liberi

Forte vento

e gelida corrente marina,

spingono la flotta stelle e strisce verso quella costa una volta borbonica

e, nel risalire la penisola, la fin dell'incubo appare ormai certa.


Dappertutto

gente in tricolore urla, con tripudio,

un canto di vittoria mentre, in volo, bianchi volatili

echeggiano la voglia collettiva di pace:


'Liberi tutti...'

la stessa frase gridata più volte in fanciulleschi trastulli.


Lontano nel tempo, ma non nell'animo

eccoci qua, di nuovo liberi di amare,

io, tu e il mare.

Sghebs


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mercoledì 23 aprile 2008

OGGI HO VISTO COSE CHE BLADE RUNNER NON POTEVA IMMAGINARE di Marthapeake

Occhi vispi da bambina cattiva che ha legato la coda del gatto con l’elastico. Battute arroganti che mettono addosso una cappa di tristezza sconfinata. Il bianco dell’uovo sul cervello e l’intolleranza bruciante di chi approfitta di tutto e di tutti.

Avrei voluto comunicarle la mia felicità del momento. Ma lei strillava, strillava e strillava. Per un attimo ho pensato di scriverle su un foglio: stallo a sentire, merita! Ma ero pietrificata dalle sue brevi favole spietate. Nessuna tregua di aggressività. Solo errori occultati ed un fiore del male in rigoglio nei jeans attillati.

Sarà pure fragile come un frammento di mosaico, ma se avessi avuto una pietra in mano, io, pacifista, l’avrei lapidata su due piedi.

What they’re saying girl it cuts like a knife


Urge Overkill - Girl, you’ll be a woman soon

Per saperne di più su Marthapeake clicca qua

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martedì 22 aprile 2008

Foucault - Chomsky: PARTE I - Potere e Società Futura (ita) di Sghebs

Dibattito tra Michel Foucault( da non confondere col Foucault del "nostro"pendolo: Jean Bernard Léon Foucault) e Noam Chomsky sul ruolo delle istituzioni nella gestione del potere politico e sul rapporto tra l'analisi della società odierna e le proposte per il rinnovamento sociale futuro.

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lunedì 21 aprile 2008

NOTO di NOTTE, VERO SPETTACOLO DI LUCI ED OMBRE di Sghebs


Questa sera vi voglio presentare la mia bellissima città, una delle più belle d'Italia: Noto.
Eccovi un fotomontaggio realizzato dal sottoscritto.

Ricordatevi di abbassare il volume della radio!!!

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domenica 20 aprile 2008

LASCIATEVI TRASPORTARE DAL RITMO INCALZANTE DEI "RHAPSODY" di Sghebs


Il post di questa sera è dedicato ad una band italiana famosissima nel mondo ma quasi del tutto sconosciuta in Italia: i RHAPSODY OF FIRE. Fortemente influenzato dalla musica classica barocca, dal power metal e dal metal neoclassico, ispirato dalle colonne sonore di film Hollywoodiani come Conan il barbaro e Il signore degli anelli, e dalle tematiche fantasy, il loro stile è stato da loro stessi battezzato "Hollywood metal" e successivamente "film score metal". Il loro ritmo frenetico è irresistibile...lasciatevi trascinare. I Rhapsody of Fire sono un gruppo symphonic power metal italiano, precedentemente conosciuto come Rhapsody.La band viene fondata dai triestini Luca Turilli ed Alessandro Staropoli, rispettivamente chitarrista e tastierista, con il nome Thundercross. Staropoli, nato nel 1970, è un tastierista molto influenzato dalla musica classica i cui assoli sono spesso basati sulla velocità.
Nel 1994 i Thundercross rilasciano il loro primo EP demo Land of Immortals, con il quale destano l'interesse dell'etichetta tedesca Limb Music Product & Publishing.
Sotto l'egida della LMP il gruppo cambia nome in Rhapsody e l'anno seguente pubblica un nuovo EP demo Eternal Glory.
Nel 1997 esordiscono dunque con Legendary Tales,
un disco dove l'idea di "neoclassic - metal" viene portato ad estreme conseguenze: ad un base di power metal vengono incorporate orchestrazioni di chiara ispirazione classica e barocca, creando un mix ai tempi unico nel suo genere. Data questa particolarità del sound ottenuto il gruppo crea una definizione, che rimane tuttavia arbitraria e fittizia, per descrivere la propria musica: "Hollywood metal".
Se musicalmente le influenze arrivano dalla classica e in particolare da Vivaldi, Bach e Paganini, dal punto di vista dei testi l'ispirazione proviene dalla letteratura e dalla cinematografia fantasy e cavalleresca. Tutto però è reinterpretato dalla fervida immaginazione del chitarrista Luca Turilli che inventa una vera e propria saga, la Emerald Sword Saga, che farà da filo conduttore a tutti i dischi della band. Il tema portante della storia è, com
e già evidenziato, l'eterna lotta tra il bene e il male. "Il male può essere trovato ovunque - dice Turilli - ma non vincerà mai finché ci saranno abbastanza valorosi che lo combatteranno".
Il successo è immediato e i Rhapsody diventano i paladini di centinaia di migliaia di fan in tutto il mondo. Il secondo disco, Symphony of Enchanted Lands, ottiene ancora più successo e brani come "Emerald Sword", "Wisdom of the Kings" ed "Eternal Glory" diventano cavalli di battaglia da riproporre ad ogni esibizione live. Con il passare degli anni e dei dischi (ben 6 in 7 anni, senza contare i singoli e gli ep, per un totale di oltre un milione di copie vendute), il gruppo continua la sua ricerca formale volta ad ottenere la miglior fusione possibile t
ra musica metal e classica e a realizzare una sorta di colonna sonora per le gesta raccontate attraverso i testi. Nel frattempo fanno la comparsa alcuni incisi e alcuni brani cantati completamente in italiano.
Nel 2004 esce Symphony of Enchanted Lands II: The Dark Secret, il seguito di uno dei loro maggiori successi. Con il nuovo disco, viene iniziata una nuova saga: la Dark Secret Saga. La band riesce finalmente ad incidere un disco con l'ausilio di un'intera orchestra, la Bohuslav Martinu Philharmonic Orchestra e di un coro di oltre quaranta elementi, il Brno Academy Choir. Probabilmente per la mole di strumenti e musicisti impiegati i Rhapsody scelgono di specificare la loro proposta musicale come "Film Score Metal" (un'altra definizione autoreferenziale che non costituisce un genere specifico). In questo disco app
are inoltre in veste di narratore l'attore inglese Christopher Lee, noto, tra le altre cose, per le sue interpretazioni in alcuni classici film horror (Dracula, La Mummia,...), nella pluripremiata trilogia fantasy Il Signore degli Anelli e negli episodi II e III della saga Star Wars.
A gennaio 2006 esce il primo album live dei Rhapsody, Live in Canada 2005 - The Dark Secret. Il disco contiene l'intero show registrato il 13 giugno 2005 in
Quebec (Canada).
Nel Luglio del 2006 la band, per problemi di copyright con un gruppo rap statunitense è costretta a cambiare nome da Rhapsody a Rhapsody Of Fire; il nuovo nome della band meglio esprime la nuova carica energetica della band. La parola Rhapsody, che dà un' idea di sinfonico, contrasta con Fire, che è invece più "potente" ed energico.
Il 25 Settembre è uscito l' album Triumph or Agony, che consolida lo stile Film Score che ormai ci viene mostrato da anni.
Il genere musicale dei Rhapsody viene anche definito "epic metal" in quanto si basa su un vero e proprio filone storico inventato dai Rhapsody stessi, e narra delle gesta di coloro che lo compongono. Ovviamente tutto ciò si sposa con la dominante tematica fantasy.
Riassumendo la musica dei Rhapsody of Fire non si può etichettare in un unico genere ben delineato e preciso, in quanto trattasi di una miscela di symphonic metal, musica classica barocca, power metal, metal neoclassico.



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sabato 19 aprile 2008

CONDIZIONE DELLE GIORNALISTE ITALIANE E GLI STEREOTIPI DI GENERE di Rosalba Di Perna


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venerdì 18 aprile 2008

DI COSA PARLATE CON LA VOSTRA DOLCE META'? di Sghebs

Il post di stasera è una vera e propria provocazione! La mia domanda, tanto banale quanto complicata è:

Di cosa parlate con il vostro fidanzato/a?
Quali argomenti tirate fuori?
Parlate sempre e solo delle vostre rispettive giornate, e poco altro...?
Finite sempre col fare la stessa cosa? Si, intendo proprio quella cosa?.

A voi la parola! Commentate e - se è il caso - sfogatevi liberamente!!!
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Incidenti Stradali di tutta Italia IMPRESSIONANTE di Sghebs

Quando siete in macchina o col motore...usate la TESTA!!!

Il brivido dura un istante, la vita è per sempre.


Prima di ved il video ricordatevi di togliere l'audio alla musica

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mercoledì 16 aprile 2008

IL PIÙ CLAMOROSO CASO LETTERARIO DEGLI ULTIMI TEMPI - KHALED HOSSEINI di Sghebs


Dopo il post della scorsa settimana su Chinua Achebe, questa sera voglio presentarvi Khaled Hosseini (Kabul, 4 marzo 1965) scrittore e medico afghano, autore nel 2004 del libro campione di vendite, Il cacciatore di aquiloni, edizioni Piemme. Nel 2007, ha pubblicato il suo nuovo libro intitolato Mille splendidi soli (già 1° in classifica dei best-seller) che, solo in Italia, ha venduto più di un milione di copie. (per continuare a leggere clicca qua)
Figlio di un diplomatico e di un’insegnante, è nato a Kabul nel 1965, ultimo di cinque fratelli. Nel 1980, dopo l’arrivo dei russi, la sua famiglia ha ottenuto l’asilo politico negli Stati Uniti e si è trasferita a San José, in California. Laureato in medicina all’università di San Diego, nel 2003 ha scritto il suo primo romanzo, Il cacciatore di aquiloni, diventato uno straordinario caso editoriale tradotto in più di trenta paesi.Nel 2006 è stato insignito del prestigioso UNHCR Humanitarian Award da parte dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati per l’impegno profuso a favore dei bambini rifugiati. Vive nel nord della California con la moglie e i due figli, alternando l’attività di medico a quella di scrittore.

Il cacciatore di aquiloni
Si dice che il tempo guarisca ogni ferita. Ma, per Amir, il passato è una bestia dai lunghi artigli, pronta a inseguirlo e a riacciuffarlo quando meno se lo aspetta.
Sono trascorsi molti anni dal giorno in cui la vita del suo amico Hassan – il ragazzo dal viso di bambola, il cacciatore di aquiloni – è cambiata per sempre in un vicolo di Kabul. Quel giorno, Amir ha commesso una colpa terribile. Così, quando una telefonata inattesa lo raggiunge nella sua casa di San Francisco, capisce di non avere scelta: deve partire, tornare a casa, per trovare il figlio di Hassan e saldare i conti con i propri errori mai espiati. Ma ad attenderlo, a Kabul, non ci sono solo i fantasmi della sua coscienza. C’è una scoperta sconvolgente, in un mondo violento e sinistro dove le donne sono invisibili, la bellezza è fuorilegge e gli aquiloni non volano più.
Trent’anni di storia afgana – dalla fine della monarchia all’invasione russa, dal regime dei Talebani fino ai giorni nostri – rivivono in questo romanzo emozionante e pieno d’atmosfera, diventato ormai un caso internazionale.
Pubblicato in sordina negli Stati Uniti nel 2003, grazie al passaparola dei lettori e ai suggerimenti dei librai il “bestseller silenzioso” ha già venduto quattro milioni di copie solo sul mercato americano, e in Italia ha raggiunto il vertice di tutte le classifiche.
ISBN: 88-384-8172-7
Prezzo: € 17,50


Mille splendidi soli
A quindici anni, Mariam non è mai stata a Herat. Dalla sua kolba di legno in cima alla collina, osserva i minareti in lontananza e attende con ansia l’arrivo del giovedì, il giorno in cui il padre le fa visita e le parla di poeti e giardini meravigliosi, di razzi che atterrano sulla luna e dei film che proietta nel suo cinema. Mariam vorrebbe avere le ali per raggiungere la casa del padre, dove lui non la porterà mai perché Mariam è una harami, una bastarda, e sarebbe un’umiliazione per le sue tre mogli e i dieci figli legittimi ospitarla sotto lo stesso tetto. Vorrebbe anche andare a scuola, ma sarebbe inutile, le dice sua madre, come lucidare una sputacchiera. L’unica cosa che deve imparare è la sopportazione.
Laila è nata a Kabul la notte della rivoluzione, nell’aprile del 1978. Aveva solo due anni quando i suoi fratelli si sono arruolati nella jihad. Per questo, il giorno del loro funerale, le è difficile piangere. Per Laila, il vero fratello è Tariq, il bambino dei vicini, che ha perso una gamba su una mina antiuomo ma sa difenderla dai dispetti dei coetanei; il compagno di giochi che le insegna le parolacce in pashtu e ogni sera le dà la buonanotte con segnali luminosi dalla finestra.Mariam e Laila non potrebbero essere più diverse, ma la guerra le farà incontrare in modo imprevedibile. Dall’intreccio di due destini, una storia indimenticabile che ripercorre la Storia di un paese in cerca di pace, dove l’amicizia e l’amore sembrano ancora l’unica salvezza.

ISBN: 978-88-384-8703-3
Prezzo: € 18,50
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sabato 12 aprile 2008

DIFENDETE IL VOSTRO MESSENGER di Sghebs


Esistono diversi metodi per “rubare” le password di account hotmail per poi accedere a Windows Live Messenger (ex Msn Messenger), quello maggiormente usato consiste nel rispondere alla domanda segreta impostata alla registrazione dell’account.

Questo metodo funziona solo quando la domanda e la risposta sono abbastanza semplici, perciò vi consiglio di indicare durante la registrazione dell’account una domanda abbastanza personale e di inserire una risposta altrettanto particolare.

Un altro metodo usato per scoprire le password di Windows Live Messenger e Msn Messenger, se si ha la possibilità di operare sul computer da cui viene effettuato l’accesso, è quello di usare il programma MessenPass per rubare le password non solo di Windows Live Messenger, ma anche di altri programmi di messaggistica istantanea come Yahoo Messenger, Google Talk, ICQ Lite, AOL Instant Messenger, Trillian, Mirando e GAIM.

MessenPass per scoprire le password decripta le password salvate da questi programmi, perciò se accedete a Windows Live Messenger da computer che vengono usati anche da altre persone evitate di memorizzare le password sul computer.

Un'altra raccomandazione è quella di non dare risposte molto personali - magari qualcuno cerca di scoprire la risposta alla vostra domanda segreta.

Inoltre:
Social enginering, molti pirati si fanno account tipo msn_staff@hotmail.it e vi contattano dicendovi che sono dello staff di msn, che ci sono stati problemi e vi chiedono passowrd e indirizzo e-mail!! quindi se vi contattano account del genere non dategli mai la password!! (idem se vi mandano una email)

Fake login, vi dicono di entrare in un sito che risulterà uguale al login di hotmail solo che quando inserirete password e indirizzo email, automaticamente invia i dati da voi inseriti al pirata via email, quindi state attenti quando qualcuno che non conoscete bene vi dia un link strano che vi porta ad inserire i vostri dati.

Registrazione: molte persone sono abituate a inserire indirizzo email e password di msn anke nelle registrazioni per esempio dei forum, quindi i pirati proprietari del forum posso provare a usare la password da voi inserita. Si consiglia di non inserir la password di msn in nessun altro sito o forum.

Keylogger, i pirati possono inserire questo programma nel vostro pc, il quale registrerà qualsiasi tasto venga premuto e invierà poi il report tramite email al pirata stesso. Si consiglia di aggiornare spesso gli antivirus e i firewall, in modo che potrete rilevare questi programmi.

www.ilpendolodifoucault.blogspot.com


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venerdì 11 aprile 2008

SOFTWARE GRATUITI PER IL COMPUTER di Sghebs


Stasera vi voglio presentare una lista di 300 software gratuiti da scaricare (freeware) catalogati in base a specifici usi.

Vi segnalo una marea di software gratuito, completamente funzionale e scaricabile dal sito ufficiale.

Questo dovrebbe far riflettere che non bisogna usare i programmi di p2p per avere ottimi strumenti per i nostri computer :

Grafica in 3d:
3Delight Free
Anim8or
Aqsis
Blender -
Houdini (Free Edition) -
Computer Graphics books -
Now3D -
OpenFX -
POV-Ray -
SOFTIMAGE|XSI EXP -
Terragen -
Toxic -
Wings 3D -

AntiVirus:
a-squared -
AntiVir -
Avast -
AVG -
BitDefender -
ClamWin -

Anti Spyware:
Ad-aware
Bazooka
Hijackthis -
SpyBot Search & Destroy
SpywareBlaster -
SpywareGuard -
WinPatrol -

Editor audio
Gungirl Sequencer -
HammerHead -
Jesusonic -
KRISTAL Audio Engine -
orDrumbox -
Tu2 -

Riproduttori audio (Audio Player):
1by1 - http://www.rz.uni-frankfurt.de/~pesch
Billy - http://www.sheepfriends.com/?page=billy
CoolPlayer - http://coolplayer.sourceforge.net/
DeejaySystem MK1 - http://www.deejaysystem.com/prod_mk1.asp
DeliPlayer. http://www.deliplayer.com/
Foobar 2000 - http://www.foobar2000.org/
iTunes - http://www.apple.com/itunes/
Jet Audio Basic - http://www.jetaudio.com/
Mixere - http://mixere.sourceforge.net/
Mixxx - http://mixxx.sourceforge.net/
monoRAVEik - http://www.mono211.com/monoraveik/mr1200.html
MoreAmp - http://sourceforge.net/projects/moreamp/
Musik - http://musik.berlios.de/
musikCube - http://www.musikcube.com/
QCD Player - http://www.quinnware.com/
Sonique - http://sonique.lycos.com/
Winamp - http://www.winamp.com/
XMPlay - http://www.un4seen.com/xmplay.html
Zinf - http://www.zinf.org/


Strumenti per audio:
Audacity - http://audacity.sourceforge.net/
AudioShell - http://www.softpointer.com/AudioShell.htm
BeSweet - http://dspguru.doom9.net/
CDex - http://cdexos.sourceforge.net/
dBpowerAMP Music Converter - http://www.dbpoweramp.com/dmc.htm
EAC - http://www.exactaudiocopy.de/
Encounter 2003 - http://www.waschbusch.com/
GermaniXEncoder - http://www.germanixsoft.de/
K-MP3 - http://www.katarncorp.com/
KraMixer - http://www.kramware.com/
MP3 Book Helper - http://mp3bookhelper.sourceforge.net/
MP3 Tag - http://www.mp3tag.de/
Mp3 Tag Tools - http://massid3lib.sourceforge.net/
mp3DirectCut - http://www.rz.uni-frankfurt.de/~pesch/
MP3Gain - http://www.geocities.com/mp3gain/
mp3Trim - http://www.logiccell.com/~mp3trim/
MusicBrainz - http://musicbrainz.org/
Rarewares - http://rarewares.hydrogenaudio.org/
SoundEngine Free - http://www.cycleof5th.com/en/index.htm
TagScanner - http://xdev.narod.ru/tagscan_e.htm
The GodFather - http://users.otenet.gr/~jtcliper/tgf/
TigoTago - http://www.tigotago.com/

Software per masterizzare cd/dvd
Burn4Free - http://www.burn4free.com/
Burnatonce - http://www.burnatonce.com/
Burrrn - http://www.burrrn.net/
CDBurnerXP - http://www.cdburnerxp.se/
CDRDAO - http://cdrdao.sourceforge.net/
CDR Tools Frontend - http://demosten.com/cdrfe/
Deepburner - http://www.deepburner.com/
DVD Decrypter: http://www.dvddecrypter.com/
Easy Burning, DropCD & Audio CD - http://www.paehl.de/cdr
ImgBurn - http://www.imgburn.com/

Programmi per la compressione di file
7-zip - http://www.7-zip.org/
bzip2 - http://sources.redhat.com/bzip2/index.html
ExtractNow - http://www.extractnow.com/
FilZip - http://www.filzip.com/
Info-Zip - http://www.info-zip.org/
IZArc - http://www.florida.plus.com/izarc/
QuickZip - http://www.quickzip.org/
TUGZip - http://www.tugzip.com/
UPX - http://upx.sourceforge.net/
Zip&Go - http://www.handybits.com/zipngo.htm
Zipgenius - http://www.zipgenius.it/

Defrag Software:
DIRMS & Buzzsaw - http://www.dirms.com/
OpenVMS - http://www.execsoft.com/freeware/freeware.asp

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Artweaver - http://www.artweaver.de/index.php?en_version
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Delineate - http://delineate.sourceforge.net/
Inkscape - http://www.inkscape.org/
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Dev Pascal - http://www.bloodshed.net/
Computer Programming books - http://2020ok.com/4134.htm
Digital Mars C++ - http://www.digitalmars.com/download/freecompiler.html
Eclipse - http://www.eclipse.org/
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Gkrellm - http://bill.nalens.com/
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SpeedFan - http://www.almico.com/speedfan.php
Sysmetrix - http://www.xymantix.com
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WhatsRunning - http://www.whatsrunning.net/whatsrunning/main.aspx

Codec video (xivd e divx):
DivX Codec - http://www.divx.com/divx/?src=toptab_di … /index.php
FFDSHOW - http://sourceforge.net/projects/ffdshow
XviD - http://www.xvid.org/

Video players :
AC3Filter - http://sourceforge.net/projects/ac3filter
BsPlayer - http://www.bsplayer.org/
Crystal Player - http://www.crystalplayer.com/index.php?page=downloads
Cygwin MPlayer - http://armory.nicewarrior.org/projects/cygmp/
DivX Player - http://www.divx.com/
MaximusDVD - http://www.maximusdvd.com/
Media Player Classic - http://sourceforge.net/project/showfile … p_id=82303
VideoLan - http://www.videolan.org/

Software per editing video:
DScaler - http://deinterlace.sourceforge.net/
FlasKMPEG - http://www.flaskmpeg.net
GSpot - http://www.headbands.com/gspot/
TMPGEnc - http://www.tmpgenc.net/e_main.html
VirtualDub - http://www.virtualdub.org/
VirtualDubMod - http://sourceforge.net/project/showfile … p_id=65889
Zwei-Stein Video Editor - http://www.thugsatbay.com/software/index.html

Web browsers:
Firefox - http://www.getfirefox.com
K-Meleon - http://kmeleon.sourceforge.net/
Mozilla - http://www.mozilla.org/
Netscape - http://channels.netscape.com/ns/browsers/default.jsp
Opera - http://www.opera.com

Web servers:
Abyss - http://abyss.sourceforge.net/
Apache - http://httpd.apache.org/
Apache2Triad - http://apache2triad.net/
HTTP File Server - http://www.rejetto.com/sw/
Web Development books - http://2020ok.com/3510.htm
Sambar - http://www.sambar.com/
Savant - http://savant.sourceforge.net/
SimpleServer:WWW - http://www.analogx.com/contents/downloa … /sswww.htm
Smart Cache - http://scache.sourceforge.net/
TinyWeb - http://www.ritlabs.com/tinyweb/index.html
Xitami - http://www.xitami.com/

Programmi per webcam:
booruWebCam - http://www.booru.net/
Dorgem - http://dorgem.sourceforge.net/
grabMotion - http://www.grabmotion.com/
Pryme - http://www.hilo.dk/pryme/

Checksum Utilities:
fsum - http://www.slavasoft.com/fsum/
HashCalc - http://www.slavasoft.com/hashcalc/
hksfv - http://www.big-o-software.com/products/hksfv/
ICEECC - http://www.ice-graphics.com/ICEECC/IndexE.html
md5sum - http://www.etree.org/md5com.html
md5summer - http://www.md5summer.org/
MooSFV - http://www.ubercow.com/moosfv/
QuickPar - http://www.quickpar.org.uk/
QuickSFV - http://www.geocities.com/SiliconValley/Mouse/4668/

Applicazioni generali e software indispensabile:
AdShield - http://www.lossepladsen.dk/all4you/TheL … Shield.php
AnalogX - http://www.analogx.com/
AppRocket - http://www.candylabs.com/approcket/
AutoIt - http://www.hiddensoft.com/autoit3/
BISS - http://www.bluetack.co.uk/index.php
Celestia - http://www.shatters.net/celestia
CCleaner - http://www.ccleaner.com
ClipX - http://bluemars.org/clipx/
Computer & Internet books - http://2020ok.com/5.htm
Contact - http://www.isaacboy.com/contact.htm
Cygwin - http://www.cygwin.com
Dir2HTML - http://www.pc-tools.net/win32/dir2html/
Dirkey - http://www.protonfx.com/dirkey/
EasyCleaner - http://personal.inet.fi/business/toniarts/ecleane.htm
EditPad Lite - http://www.editpadpro.com/editpadlite.html
EssentialPIM - http://www.essentialpim.com/
Excessive-software - http://www.excessive-software.eu.tt/
Folder Size Extension - http://foldersize.sourceforge.net/
Hamsin Clipboard - http://www.iisr-cnc.com/hamsin/
HTTrack - http://www.httrack.com/
Inno Setup - http://www.jrsoftware.org/isinfo.php
KeyNote - http://www.tranglos.com/free/keynote.html
Language Identifier - http://www.languageidentifier.com/
Link Checker - http://www.relsoftware.com/rlc/
Memtest-86 - http://www.memtest86.com
Money Manager - http://www.thezeal.com/software/manager/default.asp
Multi Install - http://multiinstall.sourceforge.net/
MWSnap - http://www.mirekw.com/winfreeware/mwsnap.html
NetTime - http://nettime.sourceforge.net
Nullsoft Installer - http://www.nullsoft.com/free/nsis
Open Subfolder - http://www.bubblepop.com/opensubfolder/index.html
Peerguardian - http://www.methlabs.org/
Process Explorer (aka ProcessXP) -
http://www.sysinternals.com/ntw2k/freew … cexp.shtml
png2ico - http://winterdrache.de/freeware/png2ico
RegSeeker - http://www.hoverdesk.net/freeware.htm
Restoration - http://www3.telus.net/mikebike/RESTORATION.html
Startup Control Panel - http://www.mlin.net/StartupCPL.shtml
Stickies - http://finiteloop.org/~btaylor/software/stickies/
StrokeIt - http://www.tcbmi.com/strokeit/
Syncback - http://www.2brightsparks.com/freeware/freeware-hub.html
Sysinternals - http://www.sysinternals.com/
Toolbox - http://www.sil.org/computing/toolbox/
TreeSize - http://www.jam-software.com/freeware/index.shtml
TuneXP - http://www.driverheaven.net/dforce/show … =txp_about
Turbo Pad - http://turbopad.sourceforge.net/
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Vim - http://vim.sourceforge.net
WeathAlert - http://www.ic.sunysb.edu/stu/msowul/?page=weathermain
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Per la lista ringrazio Stefano Loberti, in quanto essa è tratta dal suo forum


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BRUSCO - RAP CONDICIO inserito da Sghebs

Mancano 2 giorni alle elezioni. Vista la situazione drammatica in cui ci troviamo, non ci resta che farci quattro risate.

Prima di vedere il video ricordatevi di togliere il volume alla radio!!!


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giovedì 10 aprile 2008

FOUCAULT e L'ETICA DELLA FILOSOFIA SUL FILO DELL'INQUIETUDINE di Rosalba Di Perna


Il post del giorno è dedicato a Michel Foucault (da non confondere con Jean Bernard Léon Foucault, l'ideatore del "nostro" pendolo. Di seguito un’intervista ad uno dei maggiori studiosi del filosofo francese, A. Davidson.


Nella discussione pubblica in corso sui media tradizionali è quasi impossibile, ormai, non incontrare espressioni attinte direttamente dal vocabolario di Michel Foucault e diventate di uso quasi comune. Parole come «ordine del discorso» o «società del controllo» subiscono così una sorta di inflazione, al pari del concetto di «biopolitica», elaborato da Foucault a partire dagli anni Settanta. Spesso, infatti, il termine «biopolitica» è usato per indicare la «politica della vita» che caratterizza alcune dinamiche statuali o, all'opposto, per qualificare alcune rivendicazioni avanzate da movimenti sociali o della controcultura. Chi, al di là delle mode, cerca di scavare con rigore nel campo foucaultiano è sicuramente Arnold I. Davidson che negli Stati uniti è considerato fra i maggiori studiosi del filosofo francese. Davidson, che insegna filosofia all'università di Chicago, da circa due anni, in qualità di docente esterno, tiene a Pisa corsi di Storia della filosofia politica, indagando sui temi del piacere e del desiderio, oltre che sui rapporti di forza e di resistenza che attengono ai campi dell'etica e della politica. È su questi temi che -durante la pausa di una lezione-seminario recentemente tenuta a Firenze - Davidson ha risposto ad alcune domande.

Lei ha insistito o molto sull'idea di una filosofia che sia anche scelta pratica di vita. Può illustrarci meglio la questione?

Sono sempre stato colpito dai filosofi francesi, soprattutto Foucault, ma anche Deleuze, Derrida e tanti altri, che sono riusciti a fare filosofia, parlando anche con il pubblico, senza la necessità di abbassare il livello del discorso. Si pensa che il pubblico non sia in grado di capire tutto il discorso, astratto, filosofico. La filosofia è una pratica e i concetti funzionano perché hanno la forza di cambiare il modo in cui vediamo il mondo, gli altri. L'esercizio della filosofia, dunque, come esercizio etico e politico è sempre legato al discorso filosofico. L'atteggiamento di Foucault viene chiaramente dagli studi di Pierre Hadot sulla filosofia antica. Secondo Hadot, che da molti è considerato il «maestro» di Foucault, non si può semplicemente riutilizzare l'atteggiamento antico, ma possiamo provare a capire come trasporlo dalla filosofia antica alla filosofia contemporanea e nella vita quotidiana. L'idea che la filosofia, soprattutto nell'antichità, sia una scelta di vita ci dà inoltre la possibilità di ripensare lo scopo principale della filosofia stessa. Noi viviamo la nostra vita in modo quasi automatico, la vita diventa invisibile: la filosofia può rendere visibile qualcosa che noi dobbiamo ripensare. Direi che preferisco la filosofia come esercizio e non soltanto come discorso.

In che senso l'esercizio etico del sé è un elemento di resistenza al potere?
Secondo me, la parola chiave nell'analisi del potere da parte di Foucault è la parola resistenza. Il potere è dappertutto. Resistenza è soprattutto il tentativo di modificare i rapporti di forza. Alla fine della sua vita, quando Foucault comincia a parlare di etica, viene molto criticato: lo si accusa di aver abbandonato la politica. Per me questa è un'interpretazione falsa perché Foucault ha trovato, al contrario, un'altra possibilità di resistenza: partendo dall'etica del sé arriva al cambiamento dei rapporti di forza. Nell'Ermeneutica del soggetto Foucault afferma che è «forse un compito urgente e fondamentale, politicamente indispensabile, quello di costruire un'etica del sé, se è vero, dopotutto, che non c'è un altro punto, primo e ultimo, di resistenza al potere politico se non nel rapporto di sé con sé».
Ci sono tanti punti di resistenza al potere politico. Se cambio il rapporto con me stesso, avrà effetto sul rapporto con gli altri, vedrò gli altri e il mondo in un'altra maniera. È un cambiamento continuo, un tentativo di rompere le abitudini. È una lotta incessante contro rapporti di forza stabiliti e contro atteggiamenti definiti di noi stessi. Diciamo che questo doppio attacco è il rapporto fondamentale fra la politica e l'etica. Foucault insiste molto sull'idea di inventare qualcosa di nuovo, di trovare nuove fragilità e nuove possibilità...
L'idea centrale della cosiddetta «estetica dell'esistenza» è che si deve sempre «inventare». Compito molto difficile perché non si crea un nuovo sé o un nuovo modo di vivere senza un lavoro che può riuscire o fallire, ma che si deve sempre ricominciare. Un'idea che è anche il motivo per cui, parlando della storia della sessualità, Foucault dice che non c'è il sé sessuale da scoprire, il sé nascosto, il vero sé.
C'è il tentativo di creare qualcosa che prima non esisteva e questo è per Foucault il compito etico fondamentale, vale a dire come creare un nuovo modo di vita. L'etica non è soltanto la regola, la legge, l'universalità del comandamento, ma è anche l' attività di creazione di una nuova cultura di sé.

Nel momento in cui creiamo una «cultura etica del sé», proprio perché c'è un'assidua pervasività del potere, è possibile anche pensare a nuove forme di potere?
Quando Foucault dice che il potere non è «il male» ma è sempre pericoloso, il nostro compito è identificare il pericolo principale che cambia continuamente perché il potere non è inerte. La creazione è individuale senza essere soltanto personale, perché l'individuo è sempre legato ad altri individui. Un compito etico molto efficace dal punto di vista del potere è di agganciare gli esercizi etici agli esercizi etici degli altri e creare uno spazio, un ostacolo, un rovesciamento che, invece, può essere contrapposto al potere.

A proposito della «Volontà di sapere» di Michel Foucault, lei ha parlato di «emergenza della sessualità». Perché proprio la sessualità assume un ruolo così importante nell'analisi del potere?
Prima di tutto c'è un dato storico: la sessualità è diventata un nucleo della personalità. Non a caso è al centro di tutta la cosiddetta psicologia della personalità. È «nascosta», ma si esprime dappertutto. Se la storia dovrà essere la storia del presente, il nostro presente è legato alla sessualità. Questo è il motivo storico, ma c'è anche un motivo politico. Quando parliamo della sessualità abbiamo sempre in mente il concetto di repressione. La repressione è il modo in cui si esercita il potere contro la sessualità che presuppone una rappresentazione giuridica e negativa del potere. L'altra faccia del modello giuridico è la liberazione. Il tentativo radicale di Foucault è stato di mostrarci che i concetti di repressione e liberazione sono, in un certo senso, sbagliati dal punto di vista storico-filosofico e storico-politico.
Dobbiamo cominciare a pensare alla sessualità non come un aspetto della personalità che viene represso, o liberato, ma come prodotto dal sapere stesso. Il potere produce la sessualità e questo modo di produzione è anche un modo di controllo. Il potere come norma va al di là di ogni legge perché è un modo non giuridico di organizzare un campo accessibile al potere. Noi viviamo in una società normalizzatrice e il modello politico classico non è capace di spiegare quest'aspetto del potere che normalizza. Quindi non c'è la liberazione. Ci sono sempre rapporti di forza, e noi possiamo cambiarli per un'autonomia relativa o per un'efficacia politica rarissima. Si cambiano i rapporti di forza non soltanto aggirando la legge ma cambiando i concetti di norma, normalità, normalizzazione. La sessualità senza la normalità, e quindi senza la perversione, non esiste; è così intrecciata con l'idea di normalità che se potessimo riuscire a farne piazza pulita dovremmo per forza ripensare il rapporto con il corpo senza, forse, il concetto di sessualità. E non sarà per niente facile.

Nella «Volontà di sapere», Foucault elabora soprattutto il concetto di biopotere. Di che cosa parliamo quando parliamo di biopotere e che rapporto ha con la biopolitica?
Prima di tutto, quando Foucault diceva che il desiderio sessuale non è l'oggetto di repressione del potere ma è l'oggetto creato per esercitare il potere, indica un modo completamente nuovo di analizzare il potere. Non è per caso che la scoperta del biopotere e della biopolitica sia legata alla sessualità. Per Foucault il biopotere implica due campi fondamentali: il potere sulla vita individuale, sul corpo, e il potere sulla popolazione, sulla riproduzione del corpo sociale.
La sessualità è il perno fra il corpo individuale e la popolazione. Se si controlla il corpo dell'individuo e l'attività della popolazione in quanto si riproduce, allora si esercita un certo tipo di biopotere. Foucault ha scoperto il biopotere facendone una storia; non è un concetto filosofico astratto. L'idea di costruire una teoria generale del potere basata sul biopotere, secondo me, è sbagliata perché non si vede neanche la specificità del potere contemporaneo e moderno. I tentativi di organizzare il concetto di biopotere per farne una teoria generale sono molto antifoucaultiani. La necessità di mettere insieme l'analisi storica e l'argomentazione filosofica è centrale in Foucault. Abbiamo oggi la tendenza a riconcettualizzare il biopotere in termini di diritto, ad esempio, alla vita. Ma con questo discorso del diritto non si vede il funzionamento concreto del potere. Foucault ha trovato proprio nei movimenti femministi e gay una visione del potere che non è legata al campo della legge. Il biopotere è un potere sul comportamento, sull'idea di condotta. Per Foucault si comincia da una lotta per i diritti, ma si deve sempre andare al di là perché ottenere il diritto rischia di diventare il momento in cui si smette di lottare. Dobbiamo vedere sotto il diritto una tecnica di potere che controlla soprattutto la condotta. Alla domanda: «se lei non è per la monogamia, allora lei è per la poligamia?», Foucault rispondeva che non era per «nessuna gamia». Non si può chiudere la sessualità, l'amore, in una gabbia prefabbricata e il diritto può essere anche una maniera per ridurre al silenzio il contropotere. Per Foucault questo silenzio è il momento peggiore per chi intenda far politica.

In un testo di Foucault risalente al 1978, «Il gay sapere», emerge il rapporto fra piacere e desiderio. Se il desiderio è legato al potere, in che senso il piacere è una forma di resistenza al potere?
Nella Volontà di sapere c'è la distinzione fra ars erotica e scientia sexualis che, a mio avviso, è molto legata alla distinzione fra piacere e desiderio. Il desiderio è sempre un concetto psicologico e normalizzatore. Il desiderio esprime il vero sé, mentre il piacere non esprime, non spiega niente. Foucault diceva sempre che il piacere non ha una carta d'identità. Se è vero che il potere attuale più pericoloso è legato alle tecniche di normalizzazione e richiede una scienza della sessualità, allora creare nuovi piaceri è un modo di resistere a questo insieme compatto e forte, rendere visibili le linee di fragilità del potere.
Non dobbiamo ri-psicologizzare l'idea di piacere, ma condurre un'attività etica e politica difficile. Foucault ha mostrato bene il contrasto fra la psicologia della sessualità e l'arte di vivere: «l'arte di vivere è uccidere la psicologia». L'arte di vivere è arte di creazione, non di un nuovo desiderio che rientra subito nell'ambito della norma, ma di nuovi piaceri.

Si può tollerare che due ragazzi dormano nello stesso letto - si legge nel «Gay sapere» -ma quello che non si tollera è che al mattino dopo si risveglino insieme e vadano via felici...
C'è un senso di felicità come componente di un modo di vivere: questa è l'idea che io trovo in Foucault. Quando la felicità diventa uno spazio della cultura di sé non può essere ridotta alla psicologia. La felicità è da scegliere come l'etica è da scegliere. Diceva Foucault: «dobbiamo cercare un'etica dell'inquietudine». L'inquietudine è il modo in cui possiamo combattere l'autocompiacimento, forma in cui rischia di cadere la felicità. L'etica dell'inquietudine prova a creare, anche in risposta all'attualità politica, un certo modo di vivere. Sappiamo bene che quando il potere ci dice che siamo felici, che godiamo di diritti, è proprio quello il momento di pericolosità maggiore. L'attività etica e politica, almeno dal punto di vista di Foucault, che coincide col mio, finisce soltanto con la morte.
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martedì 8 aprile 2008

DONNE ITALIANE ALLO SPECCHIO, 65% DICHIARA 'MI PIACCIO' - (by Lapoo)


Ambivalente e controverso, il rapporto delle donne con il proprio corpo da sempre oscilla fra sentimenti di amore ed odio. Ma quando si guardano allo specchio, il 64,26% delle italiane ammette di piacersi. E' uno dei dati emersi dall'indagine 'Le italiane allo specchio', realizzata dal settimanale Grazia. Più del 50% delle italiane non si sente grassa, il 33% dichiara di volersi mettere a dieta, ma il 41% dice di non mantenere il proposito. La ricerca della bellezza non è considerata una fatica, ma un piacere (60%); le celebrità non sono il modello a cui tendere; per il 71% delle lettrici prolungare la giovinezza è naturale e più di una persona su tre sarebbe disposta a sottoporsi ad un intervento di chirurgia plastica. Infine, di fronte ad una bella donna, il 77% dichiara di provare ammirazione. Dai 18 ai 30 anni, le donne si rivolgono al chirurgo plastico per cercare la perfezione, raggiunti i 40 invece cominciano ad accettarsi e a voler mantenere la propria bellezza.
La cura per il corpo così come il consumo di prodotti di bellezza negli ultimi anni però sono diventati appannaggio anche del mondo maschile. "Gli interventi di chirurgia plastica maschile sono aumentati del 50-60%. Di solito si tratta di uomini colti e affermati". E proprio al partner, le donne restituiscono un ruolo consolatorio e rassicurante. "Un altro dato positivo che emerge è il rapporto con gli uomini. Le italiane si sentono confortate più dallo sguardo maschile che da un'amica. Dimmi che sono bella e va bene così, è molto romantica come idea"..


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lunedì 7 aprile 2008

21 DICEMBRE 2012: FINE DEL MONDO O NUOVO INIZIO? di Sghebs


Secondo il calendario Maya, l’attuale Età dell’Oro (la quinta), terminerà il 21/12/2012. Le precedenti quattro Ere (dell’Acqua, Aria, Fuoco e Terra) sarebbero tutte terminate con degli immani sconvolgimenti ambientali. (per continuare a leggere clicca su Pagina post) Sembra che l’anno 2012 rivesta un grande significato per gli “illuminati”, e si tratti anche del punto nel quale il Calendario Mayadice che avverrà una trasformazione in vista di un mondo nuovo. Infatti, gli antichi Maya, in quella che attualmente è l’America Centrale, portarono avanti una loro misurazione del tempo e osservarono il ripetersi di cicli che vennero dettagliatamente riportati nel Calendario. Essi dicevano che un Grande Ciclo aveva avuto inizio l’11 agosto del 3114 a.C. e che sarebbe finito con il solstizio d’inverno , il 21 dicembre del 2012,nel momento in cui anche un “Grande, Grande Ciclo” di 26.000 anni sarebbe giunto al termine. Con la fine del mondo?
D'altra parte, vi è la credenza ritenuta “illuminata” della New Age e dell’astrologia riguardo all’uscita dall’Era dei Pesci per entrare nell’Era dell’Acquario. Si dice che questo sia il passaggio che coincide con l’inizio di nuovi cicli, e che l’umanità verrà infusa di amore e di luce.
Ma questa data segnerà la fine del mondo, un salto in una nuova epoca di pace o tutto resterà uguale, e tutto questo chiasso non è servito che a vendere dei gadgets, dei libri e a fare audience in un programma televisivo? Eccovi dei link per approfondire il tema:



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domenica 6 aprile 2008

CHINUA ACHEBE E L'IMPATTO CULTURALE di G.M.

Questa sera voglio presentarvi un autore africano - nigeriano per essere precisi - che ha scritto fantastici libri, in lingua inglese, sulle tradizioni della propria cultura (Ibo o Igbo) e sull'impatto che l'"invasione" degli Europei ha avuto su questo popolo. Questo autore è Chinua Achebe. (per continuare a leggere il resto dell'articolo cliccare su Pagina post)Gran parte dell'opera di Achebe (nato nel 1930 in Nigeria e tuttora vivente) è incentrata sulla denuncia della catastrofe culturale portata in Nigeria dal colonialismo e dei regimi corrotti della Nigeria indipendente. Nel 1958 Achebe pubblicò il suo primo romanzo, Il crollo (Thigs Fall Apart). Il libro ebbe un successo straordinario; molte recensioni (incluse quelle su testate come The Guardian o Observer) lo classificarono fra i più grandi romanzi del Novecento. L'opera fu tradotta il 50 lingue (record assoluto per un'opera africana) e vendette oltre 10 milioni di copie in tutto il mondo. Attraverso le vicissitudine del protagonista Okonkwo, eroe tragico, il romanzo descrive un'epoca di transizione fra due culture (quella tradizionale e quella occidentale imposta dalla colonizzazione) che ha segnato non solo la Nigeria ma l'intera Africa. Il titolo originale del romanzo, Things Fall Apart (letteralmente "le cose crollano") è tratto dalla poesia The Second Coming di W. B. Yeats. Nei suoi versi, Yeats si riferiva al crollo del cristianesimo (che egli riteneva imminente): era infatti convinto che la storia avesse una struttura circolare, e che il ciclo del cristianesimo (il "vecchio mondo") fosse prossimo alla fine. Riprendendo questa frase, Achebe identificava invece col "vecchio mondo" la cultura del suo popolo (gli Igbo), frantumata dall'avanzare del "nuovo" sistema di valori religiosi e sociali portati dagli inglesi. La lingua impiegata da Achebe riflette questa dicotomia culturale. L'onnisciente voce narrante si esprime in inglese, ma nell'opera si fa anche un largo uso di termini intraducibili tratti dalla lingua igbo (di cui l'edizione originale riportava un glossario). Particolarmente ricchi di espressioni igbo sono i dialoghi. Il crollo è il primo di una trilogia di romanzi, che comprende anche i successivi Ormai a disagio (No Longer at Ease, 1960) e La freccia di Dio (The Arrow of God,1964), entrambi pubblicati anche in Italia. Gli altri due romanzi narrano le vicende di discendenti di Okonkwo nella realtà della Nigeria coloniale. Altre due opere di Achebe, A Man of the People (1966) e I formicai della savana (Anthills of the Savannah, 1987), sono spesso considerati concettualmente prosecuzione della trilogia del Crollo, sebbene personaggi e ambientazione siano del tutto scorrelati.

Vi consiglio vivamente di leggere le opere di questo autore
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sabato 5 aprile 2008

ALLA RICERCA DELL’IDENTITÀ PERDUTA di Sghebs


Io o il fantasma di me stessa


Qui e ora – come diceva un mio caro amico d’infanzia – siamo nel presente che scorre, dove neppure una vista sgombra garantisce una visione perfetta.
Davanti vi è un’arida via, dietro uno spiazzo sfocato da una nebbia incombente che, a tratti, lascia intravedere la statua di un uomo con tunica e barba. Ai lati inariditi alberi, le cui ombre sembrano chinarsi verso di me per cercare di afferrarmi e spogliarmi dell’anima, apparentemente sono nell'attesa di sentire, nell’aria, la nenia funebre che accompagna la Morte nel momento in cui decide di dare sollievo alle povere creature che popolano questo desolato e infernale mondo. Le strade, piene di buche, lasciano difficilmente immaginare lo splendore in cui, seppure in tempi non molto remoti, versava questa città che ormai ha perso la propria identità. Più avanti – sia a destra che a sinistra – file di negozi abbandonati, con le vetrine svuotate, avrebbero facilmente angosciato quel malcapitato passante che, inopportunamente, si fosse smarrito in queste zone.
Qui e ora saranno le otto appena passate, e il sole è nascosto sotto una densa coltre di nubi. In questo momento, in questo paesino inerpicato sul fianco di una collina, si direbbe che la vita stia trattenendo il fiato. Forse vi starete già stufando e vorreste sapere chi è il protagonista del racconto, dove ci troviamo e in che punto della storia. Ebbene il protagonista sono io o, meglio, forse sarebbe più appropriato dire che non sono, visto che non so niente di me, di quello che faccio in questo lugubre sperduto angolo del mondo, altro non so...so solo che sono una ragazza con dei lunghi capelli che – in mano – si ritrova una borsetta vuota e – in testa – una frase ossessionante, ripetuta sempre allo stesso modo, dalla stessa voce, ma con una intonazione sempre crescente, che non riesco però a decifrare.
La strada comincia, adesso, ad allargarsi per lasciare il posto ad una piazza, isolata dal resto del mondo, dove a destra – su un’imponente scalinata a tre rampe – sorge un edificio cristiano della cui parte superiore restano soltanto le macerie. Proprio di fronte alla chiesa si trova un antico palazzo, mero simbolo d’incapacità e corruzione: guardando attraverso le finestre dai vetri frantumati è ancora possibile vedere, chini sulle proprie scrivanie, degli uomini dall’aspetto corvino e dal ghigno di iena.
Istintivamente metto le mani in tasca e comincio a frugare nella vana ricerca di trovare qualche indizio che riesca a togliermi da dosso il velo che copre il mio Ego; comincio a guardarmi nei particolari, ma, un vestito nero e un paio di comunissime scarpe anch’esse nere, di quelle indossate nelle serate di gala o da un morto che si appresti ad assistere al proprio funerale, non riescono a sciogliere i miei dubbi.
Nel frattempo un sole pallido riesce finalmente a vincere la resistenza delle nubi e a fare la propria apparizione ad oriente, appena poco sopra un’ampia distesa marina, proiettando i propri raggi sulle cime di alcune colline aride, la cui vegetazione, devastata probabilmente da un incendio, è ridotta a resti di tronchi bruciati e soprattutto cenere.
Alla mia sinistra, davanti ad un negozio di souvenir, una fanciulla spazza polvere, cenere, pensieri, sogni, la mia coscienza o, addirittura, la mia vita.
– Forse sapendo il luogo, il giorno, l’anno, potrei risalire...ma a che?
Mi avvicino alla ragazza, intenta ora a lavare i vetri del negozio. Mi ci accosto con prudenza, le chiedo il giorno, l’anno e il punto in cui mi trovo, ma l’unica risposta che ricevo è una secchiata d’acqua addosso che, tuttavia, mi lascia incredibilmente asciutta.
Turbata dallo strano incidente continuo ad andare lungo la via, adesso affollata di cani randagi smagriti che, quasi a malincuore, danno la caccia a gatti il cui colore non lascia presagire niente di buono.
Intanto sono giunta in un’altra piazza, stavolta piena di anziani dall’età media quasi centenaria, intenti in futili discorsi, probabilmente gli stessi discorsi discussi giorno dopo giorno. Ascoltando di sfuggita le parole di un uomo vestito molto accuratamente giungo a conoscenza dell’imminenza di un’importante elezione politica che – secondo quest’uomo – non avrebbe potuto far altro che sostituire la corrotta classe politica attualmente al potere con dei dirigenti di un’altra ideologia politica ma con la stessa volontà di servire i propri interessi personali.
Seduti al tavolino di un bar, una gamba qua una gamba là, vi sono quattro pensionati mezzo avvelenati, gonfi di vino, pronti a tracannare e a stramaledire le donne, il tempo ed il governo. Dalla familiarità con cui parlano al cameriere si capisce che è possibile incontrarli là in ogni tempo, estate, inverno e forse anche in eterno. Grazie al vino per loro ci sarà allegria anche in agonia nel vano tentativo di portare sul viso l’ombra di un sorriso fra le braccia della morte.
Nel frattempo la frase ossessionante che mi gira in mente sembra sempre più trasformarsi in una cefalea che mi provoca un dolore lancinante alla testa. Tuttavia capisco che solo la decifrazione di questa frase rimane l’unica possibilità di riscoprire la mia identità, l’ultima occasione per riprendere in mano quella vita adolescenziale che, schiacciata sotto il peso di quello spleen di cui parlava Baudelaire, sta andando alla deriva verso un luogo dal non ritorno.
Mi accorgo di essermi spinta oltre la zona pedonale e, sempre immersa nei miei pensieri, di essermi addentrata lungo una strada a senso unico dove i disoccupati del luogo e alcuni studenti poco volenterosi sfrecciano con le loro smarmittate auto o motorini.
All’improvviso la frase in testa mi è chiara e suona all’incirca così: ”Attenzione, la macchina!”. In fondo alla strada vedo una ragazza dai capelli lunghi, con una borsetta in mano, che attraversa la strada di corsa. Una macchina svolta a gran velocità, una commessa grida qualcosa alla donna; l’impatto è durissimo, la ragazza è distesa a terra sanguinante...
Nello stesso momento la mia ombra sul pavimento comincia a sfumare per poi scomparire del tutto.
Forse quella donna ero io?




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A PROPOSITO DELLA CYBER-DIFFERANCE di Rosalba Di Perna

Sono lontani ormai i tempi in cui le disuguaglianze riguardavano maschi e femmine, neri e bianchi, poveri e ricchi. Oggi forse le disuguaglianze non sono più tra i sessi, ma dei sessi, infatti la differenza è una mancata coincidenza tra me e me in quanto io sono una donna ma c’è anche un altro sesso. La mia umanità è in sé compiuta, non le manca niente, ma c’è un altro, che è umano non meno di me e che non è una donna...per continuare a leggere clicca qua Pagina post

QUELLO CHE NON PUOI DIRE SUL FORUM DI LINGUE...moderato da Martha Peake

Questa sezione è dedicata agli studenti di Lingue della facoltà di ct, che potranno discutere in maniera più LIBERA di questioni legate agli studi, ai professori e a materiale didattico vario.

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"Incontro di sensi" di Sghebs

Era un canto lucido e cristallino
Denso di sogni e di intrepidi assaggi
Di odori e di suoni, di magici pianti.
In un contesto tutto allusivo
Come un brusio o meglio un fruscio.

Era come una voce venir da lontano,
Una paura, un fremito strano,
era torpore, sogno,clamore,
ansia e distrazione:
era amore, amore, amore

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